Roberto Sergio: proteggere la RAI per garantire il servizio pubblico

L’Amministratore Delegato della RAI Roberto Sergio ha presentato un dettagliato Piano Industriale per il triennio 2024-26 alla Commissione di vigilanza, accompagnato dal Contratto di Servizio. Il manager ha delineato una visione ambiziosa per il futuro dell’azienda, enfatizzando l’importanza di adattarsi a un mercato in continua evoluzione senza ridimensionare il perimetro aziendale. Nel suo intervento, ha anche risposto fermamente alle critiche e alle accuse infondate rivolte alla RAI.

Roberto Sergio

Roberto Sergio, Piano Industriale 2024-26: innovazione e difesa dalla disinformazione

Il Piano Industriale 2024-26, approvato in tempi record, è stato pensato per proiettare i risultati ben oltre il triennio previsto, mirando a garantire la rilevanza della RAI come servizio pubblico attraverso una serie di strategie innovative. Il piano, ha spiegato Roberto Sergio, si articola in tre fasi fondamentali: ottimizzazione del business corrente, valorizzazione degli assets aziendali e trasformazione in Digital Media Company. La strategia non prevede ridimensionamenti del perimetro aziendale, ma piuttosto un potenziamento delle risorse e una concentrazione su fasce di maggior ascolto. L’ottimizzazione dei palinsesti, la riduzione della frammentazione e l’integrazione crossmediale sono elementi chiave del piano, con l’obiettivo di consolidare la RAI come principale investitore nazionale in fiction, film, documentari e prodotti digitali. L’AD ha dedicato una parte significativa del suo intervento a difendere la RAI, “vittima di un accanimento distruttivo che cerca di contrapporre a fatti, dati, numeri, risultati concreti e verificabili, delle fantasiose ricostruzioni”. Ha inoltre sottolineato come queste critiche infondate non solo danneggino la reputazione dell’azienda, ma mortifichino anche il lavoro di migliaia di dipendenti.  “La RAI – ha aggiunto Roberto Sergio – non solo non merita questo trattamento ma ha bisogno di essere protetta e difesa da fake news costruite ad arte per screditare e ottenere qualche titolo sui giornali”.

Roberto Sergio sui casi Scurati e Travolta e solidarietà alle giornaliste RAI

Roberto Sergio ha poi affrontato il caso dello scrittore Antonio Scurati, chiarendo che non si tratta di un provvedimento disciplinare, ma di una richiesta di chiarimenti prevista dal regolamento aziendale. La decisione di non includere lo scrittore nel programma, ha spiegato, non era di natura editoriale, ma economica: la prassi è quella di sostituire partecipazioni a titolo oneroso con quelle a titolo gratuito in caso di promozioni in corso. La vicenda ha causato un danno reputazionale all’azienda, ma la gestione del caso è stata conforme alle regole interne. Tra le questioni legali affrontate, è stato citato anche il caso di John Travolta a Sanremo. La RAI ha avviato un’azione legale contro le società Divina Luna e U-Power per “inadempimento contrattuale e violazione degli obblighi di correttezza”. L’AD ha spiegato che né i dipendenti né i collaboratori della RAI erano a conoscenza delle intenzioni pubblicitarie dell’attore, il cui contratto vietava espressamente qualsiasi elemento promozionale non autorizzato. Il manager ha poi espresso solidarietà alle giornaliste della RAI che hanno subito aggressioni sui social per non aver aderito allo sciopero del 6 maggio. Ha invitato a un maggiore rispetto delle regole e a una comunicazione più cauta per evitare di alimentare violenze online. La conversazione si è infine spostata sull’intenzione di inserire il programma “Insider” di Roberto Saviano nei prossimi palinsesti estivi o invernali. Roberto Sergio ha quindi concluso il suo intervento ribadendo l’impegno dei vertici RAI a difendere l’identità e il valore dell’azienda che deve essere protetta e supportata per continuare a essere un pilastro fondamentale del servizio pubblico italiano e dell’industria audiovisiva.