LAVA – STUPID ERA (autoproduzione)
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Ah, l’insostenibile pesantezza dell’essere, per parafrasare Kundera. Tutta concentrata in un passaggio di “Bambina” in cui Lava cantano; “Maledette sere d’estate /Sono qui da solo a pensare /Cosa le han fare a fare / Mosche e zanzare”, e poi, due strofe dopo “Malede?ti giorni d’inverno / Bestemmio per il freddo /Risveglio il padreterno/ Mentre il ghiaccio spacca il cemento / Mi accorgo di star meglio / con le zanzare e il resto”. No, non è un disco demenziale quello dei Lava, tutt’altro. Potrebbe essere il tipico atteggiamento del continuo lamento dell’italiano medio… Che borbotta ma non fa niente per cambiare. Però, per i Lava, ci potrebbe anche stare una “revolucion” (brano di apertura che abbraccia in pieno il punk newyorkese sbilenco e sferragliante della scena anni 70). Ma anche lì, “se non hai la pistola dove vai” cantano i Lava. Ci rimane seguire il flusso ondivago e piacevole di questo ep, che, appunto vaga tra punk, noise, indie e bridge strumentali molto vicini a un sentire jazz da loser o gente che ha voglia anche di un po’ di relax, non solo di rabbia pura.