Giornata fiacca per le Borse Europee, perché continua ad essere forte l’incertezza sulle prossime mosse della banche centrali. Intanto gli investitori attendono le decisioni della BCE e i dati sul lavoro USA, mentre la prossima ottava sarà la volta della Federal Reserve.
Il bilancio della giornata per gli investitori
Giornata “no” per Piazza Affari, in flessione dell’1,14% sul FTSE MIB. Finisce così la scia rialzista sostenuta da tre guadagni consecutivi, che era iniziata giovedì scorso. Sulla stessa linea, chiude in retromarcia il FTSE Italia All-Share, che scivola a 36.482 punti.
Gli investitori hanno venduto anche sulle altre piazze Europee. Chiude con un segno rosso acceso il DAX 40 di Francoforte (-1,09%), scendono anche Parigi (-0,75%), Londra (-0,35%), Amsterdam (-0,38%) e Madrid (-0,97%).
La giornata di Milano
Al suono della campanella, a Milano il controvalore degli scambi è stato pari a 3,18 miliardi di euro, con un incremento del 23,87% rispetto a lunedì. Gli investitori hanno scambiato un volume di titoli pari a 0,68 miliardi di azioni.
Per quanto riguarda i singoli titoli, i migliori sono stati Brunello Cucinelli (+2,3%), Stm (+1,9%). Gli investitori hanno premiato anche Amplifon +1,79% e il comparto delle utility.
Complice il calo del petrolio, i ribassi maggiori si sono verificati su Saipem, -4,30%.
Male anche i titoli bancari: Unicredit (-4,2%), Mps (-3,5%), Bper (-3,2%) e Intesa (-2,44%).
Gli altri mercati
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si deprezza leggermente a 1,088. Martedì l’indice del dollaro si è attestato intorno al livello di 104,2 (come si vede sugli opzioni binarie broker Europa), rimanendo vicino al minimo di 2 mesi, poiché i trader hanno scommesso che la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse quest’anno.
Tra le materie prime, l’oro arretra nuovamente a 2.325 dollari l’oncia. Ancora in calo le quotazioni del petrolio, in scia ai piani dell’Opec+ che sollevano dubbi per un possibile eccesso di offerta.
Scendono i rendimenti sul mercato obbligazionario. Lo spread Btp-Bund con il decennale italiano in diminuzione al 3,86% e il Bund al 2,54%.