La storia di Riva Acciaio, realtà siderurgica leader in Italia, rappresenta un esempio di innovazione e resilienza nell’industria siderurgica: espandendosi internazionalmente attraverso acquisizioni e investimenti in tecnologia, il Gruppo è riuscito a superare indenne le numerose crisi che hanno travolto il settore a partire dagli anni ’70.
Riva Acciaio: l’espansione e le acquisizioni internazionali
Verso la fine degli anni ’60, Riva Acciaio è una delle più affermate imprese nell’industria siderurgica, tanto in virtù delle innovazioni tecnologiche (tra cui la colata continua a tre linee) quanto di una serie di acquisizioni a livello nazionale. Negli anni ’70, mentre l’intero settore viene messo in ginocchio dalla crisi petrolifera, il Gruppo decide di giocare in controtendenza, avviando una serie di acquisizioni: nel 1971, prende in gestione la Siderúrgica Sevillana in Spagna, per poi costruire nel 1974 la Associated Steel Industries in Canada. Nel 1976, entra nel mercato francese con l’acquisizione dell’acciaieria di Iton Seine, specializzata in tondo per cemento armato. In questo modo, Riva Acciaio sviluppa non solo una capacità produttiva notevole, ma anche un’offerta diversificata e di alta qualità. Non a caso, poco dopo, diventa la prima società europea a vendere acciaio direttamente alla Cina, senza intermediari.
Riva Acciaio, dalle privatizzazioni in Europa a oggi
Negli anni ’80 e ’90, le grandi privatizzazioni rappresentano un’opportunità di espansione che Riva Acciaio raccoglie rapidamente, prendendo in gestione numerosi impianti in Francia, Belgio e Germania. Nel 1988 acquisisce una quota di maggioranza dell’ALPA (Aciéries et Laminoirs de Paris) in Francia, rafforzando la sua posizione nel mercato francese. Successivamente, nel 1992, beneficia della privatizzazione della siderurgia tedesca post-riunificazione, acquistando gli stabilimenti Brandenburger Elektrostahlwerke e Hennigsdorfer Elektrostahlwerke, situati nella zona di Berlino. Introducendo migliorie tecnologiche e nuove tecniche gestionali, incrementa notevolmente la capacità produttiva di questi due stabilimenti acquisiti. Infatti, questi impianti nel 1992 producevano, rispettivamente, 749mila e 360mila tonnellate di acciaio e nel 2000 ne hanno prodotte 1,3 milioni e 811mila tonnellate. Nel 2023, Riva Acciaio ha riaffermato con entusiasmo il suo impegno verso la sostenibilità, core value aziendale, attraverso l’acquisizione di siti di raccolta e frantumazione di rottami metallici, successivamente raggruppati sotto la società TRENTETROIS. Attraverso questa operazione, il Gruppo punta a raggiungere l’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio, in un’ottica di economia circolare e abbattimento delle emissioni.