In una recente intervista, Paolo Arrigoni, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), l’ente nazionale che promuove lo sviluppo sostenibile e gestisce gli strumenti di sostegno alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, ha parlato delle sfide e delle opportunità nel settore energetico del Paese, delineando una visione articolata e ottimistica per il futuro.
Paolo Arrigoni: situazione attuale e obiettivi futuri
Al quesito su come l’Italia si posizioni nel panorama energetico attuale, Paolo Arrigoni ha evidenziato progressi significativi: “L’Italia ha quasi raggiunto gli obiettivi energetici del 2020. Tuttavia, con l’aumento delle ambizioni al 2030 a seguito di recenti eventi geopolitici e delle sfide legate al costo dell’energia, la Commissione Europea ha ridefinito gli obiettivi, richiedendo un impegno rinnovato da parte di tutto il Paese”. Da qui nasce l’importanza fondamentale dell’azione collettiva: imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini devono unirsi nella transizione energetica per affrontare i cambiamenti climatici e preservare la biodiversità. A tale proposito, il GSE ha il compito di gestire diversi strumenti di incentivazione messi in campo dal Governo per l’efficientamento energetico, per lo sviluppo delle rinnovabili e per produrre biometano. Un esempio concreto è l’impianto di biometano di BelAgri a Candela, che rappresenta un modello di economia circolare capace di trasformare i rifiuti in risorsa preziosa. È inoltre cruciale per decarbonizzare i trasporti e il settore industriale, ha rimarcato Paolo Arrigoni confermando l’impegno del GSE nel supportare e collaborare con sindaci e imprese.
Il futuro dell’eolico offshore e le prospettive sull’energia nucleare: la visione di Paolo Arrigoni
Per quanto riguarda la geotermia e l’eolico offshore, Paolo Arrigoni ha confermato progetti in fase di sviluppo. Queste tecnologie comportano costi significativi e gli investitori necessitano di un sostegno finanziario da parte dello Stato per rendere economicamente sostenibili tali investimenti. Il Governo italiano sta quindi per introdurre il cosiddetto FER-2, il decreto che prevede meccanismi di incentivazione specifici per promuovere lo sviluppo della geotermia e dell’eolico offshore. L’obiettivo è quello di approvare il provvedimento nei prossimi mesi: dopodiché, il GSE sarà incaricato di gestire le procedure per assegnare tali incentivi. Sul tema dell’energia nucleare come possibile alternativa, Paolo Arrigoni ritiene che l’energia dell’atomo, da sviluppare con le rinnovabili, sia una necessità per la decarbonizzazione e per il contrasto ai cambiamenti climatici, per la sicurezza del sistema energetico, per la riduzione dell’elevata dipendenza energetica del Paese e per il contenimento dei costi dell’energia. Attualmente, prioritario è infatti ridurre l’uso di combustibili fossili, con un focus sul fotovoltaico e sull’eolico. Queste tecnologie dipendono però dalle condizioni meteorologiche e non possono garantire un approvvigionamento costante di energia. Oggi “serve una tecnologia che accompagni lo sviluppo delle rinnovabili. Questa tecnologia oggi è garantita dal gas, che è un fossile, ma è meno inquinante rispetto al carbone e al petrolio”. Il Presidente del GSE ha quindi concluso sottolineando l’importanza di una transizione energetica bilanciata: “Dobbiamo equilibrare l’adozione delle rinnovabili con soluzioni realistiche per garantire la sicurezza energetica del Paese. Il nucleare potrebbe rappresentare una soluzione a emissioni zero nell’ambito della decarbonizzazione”.