A Palazzo Dona’ Dalle Rose di Venezia ‘ICARUS’ DREAM’ di Angelo Accardi.

Dal 4 settembre al 24 novembre 2024, il seicentesco Palazzo Dona’ dalle Rose di Venezia apre le sue porte all’universo surreale di Angelo Accardi con “Icarus’ Dream” a cura di Nino Florenzano: un viaggio nell’immaginario degli anni ’80, in cui sogni e realtà si intrecciano in un’epopea visiva di colori, culture e tendenze. Una mostra che esplora le contraddizioni del mondo contemporaneo; un percorso che si snoda, tra tele e sculture, nelle atmosfere sospese del palazzo affacciato sulla laguna di Venezia, giocando con lo sguardo del visitatore e ricostruendo un immaginario condiviso, in un mix di critica e nostalgia.

Con la sua inconfondibile cifra stilistica che nel 2024 gli è valsa la copertina dell’Atlante dell’Arte Contemporanea Corporate Patron del Metropolitan Museum of Art di New York, Angelo Accardi rende così omaggio a quel decennio controverso – dove le utopie materialistiche e l’edonismo diventano culto – con una mostra che indaga la tensione contemporanea tra libertà e controllo, attraverso materiali, spessori, consistenze diverse e la firma di un artista abituato a esplorare la complessità della vita moderna attraverso un linguaggio visivo ricco e stratificato.

Erano gli anni ’80, un periodo storico che ha segnato il superamento delle ideologie e l’invenzione del Made in Italy come sinonimo di creatività e innovazione. Gianni Versace e Giorgio Armani, la Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, la musica di Giorgio Moroder rappresentavano una nuova era di espressione culturale, segnata da un caleidoscopio di colori e rimandi culturali.

Dai Muppet a John Belushi, da Magic Johnson a Rambo, da Jessica Rabbit a Michael Jackson, dai colori abbaglianti al nero e al bianco: tornando indietro, alle sue origini, dove tutto ebbe inizio, Angelo Accardi, propone un percorso sensoriale, immersivo, materico e concettuale con la sua riconoscibile poetica, per parlare di sogni, sognatori, libertà e gabbie.

A cura di Nino Florenzano, “Icarus’ Dream” è una riflessione profonda sull’anelito umano a “volare alto”, come il mito di Icaro: un desiderio che, sebbene potente, può portare a una tragica caduta. Accardi utilizza simbolismi potenti, come gli struzzi, già noti nelle sue precedenti opere e “marchio di fabbrica dell’artista”, per rappresentare le forze contrastanti di libertà e controllo. Le grandi sculture di struzzi neri – simboli di guardiani della soglia – si contrappongono agli struzzi confinati in voliere dorate, metafora dei sognatori intrappolati in una realtà scintillante ma limitante. Accanto agli struzzi scultorei, tele dai colori sgargianti raccontano icone e miti degli anni 80: un tuffo nel passato in cui riconoscersi guardando al contemporaneo e alle tensioni del presente.

“Oggi abbiamo un mondo apparentemente perfetto dove generazioni orfane di sogni e di ideali, vivono un’autoreclusione dorata e appagante, priva della passione e dell’energia che caratterizzavano gli anni ’80” spiega il curatore Nino Florenzano, “un antidoto al clima di tensioni sociali e politiche degli anni ’70, segnati da conflitti e cambiamenti radicali. Le utopie idealistiche del Novecento lasciarono il posto ai sogni materialistici di una generazione che elevava l’edonismo a culto laico, esprimendo una libertà totale appena conquistata. Questa generazione sfidava i diktat ideologici e culturali che avevano permeato la società fino a quel momento. Icarus’ Dream è l’autobiografia sentimentale e immaginifica dell’artista e testimonia il tributo di Accardi a quel periodo magico che ha fatto emergere i migliori talenti italiani, segnando lo stile del tempo sotto la bandiera del Made in Italy”.

Special guest della mostra è un altro italiano d’eccellenza, Gianpiero D’Alessandro, inserito da Fortune tra i Top 25 creators, direttore creativo di DrewHouse, il marchio di Justin Bieber, e collaboratore di personalità e marchi di alto profilo come Snoop Dogg, Netflix, Nike, Levi’s, Dolce & Gabbana.

Pittore e scultore di fama internazionale – esponente del Pop Surrealism – Angelo Accardi nasce nel 1964 a Sapri (SA) dove, negli anni Novanta, inizia la sua ricerca sulla nuova figurazione e a sperimentare tecniche e materiali per le sue sculture. Nei primi anni 2000 dà vita alla serie “Misplaced” dove introduce per la prima volta la figura dello struzzo che assume in sé l’elemento imponderabile della società liquida, la paura indefinita che Zygmunt Bauman descrive nel saggio Liquid Fear. Nel 2006 entra in contatto con il gruppo di nuove avanguardie “TantArte” ed espone a Shanghai. Lo storico dell’arte Marco Vallora, nel 2011, lo seleziona per la 54^ Biennale di Venezia. Nel 2017 una grande mostra a New York segna l’inizio di un sodalizio con Eden Gallery. Seguiranno Miami, Mykonos e Tel Aviv. Nel 2022 promuove un progetto di arte pubblica con le installazioni simultanee a Milano, Palermo e Venezia di “Poetry”, una scultura monumentale che con la parola FUCK, chiude idealmente la trilogia iniziata da Robert Indiana con le iconiche  “LOVE” e “HOPE”. Nell’ottobre del 2022 è protagonista della mostra “Da Banksy a Warhol” a Palazzo Lucca (Fiorenzuola). Una ricognizione sulla Pop art (ormai storicizzata) delle origini, fino all’arte contemporanea che si ispira al Pop, con opere di Obey, Mr Braiwash, Keit Haring, Banksy e Warhol (a cura di Deodato Arte). Nel 2024 è presente alla 60^ edizione della Biennale d’Arte di Venezia. Il 25 maggio 2024 il comitato scientifico dell’Atlante dell’Arte Contemporanea Corporate Patron del Metropolitan Museum of Art di NY sceglie l’opera “Violet”, per la copertina della nuova edizione del volume (Giunti). Ad oggi le sue opere sono distribuite in esclusiva da Eden Gallery, tra le sedi di New York City, Miami, Londra, Aspen, Las Vegas, Dubai e in Italia da Deodato Arte.
La mostra, supportata dallo sponsor 1 Attimo in Forma da sempre dedicata allo sviluppo di arte e benessere, è accompagnata da un catalogo disponibile presso il bookshop di Palazzo Donà dalle Rose.

Dal 4 settembre al 24 novembre 2024

Palazzo Donà dalle Rose, Fondamente Nove, 5038, 30121 Venezia