Nelle ultime settimane, in un paese europeo, si sta sviluppando un vero e proprio dramma: i rappresentanti dei movimenti anti-culto stanno violando le risoluzioni dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) e stanno facendo pressioni sul procuratore generale. Questa tattica, alimentata dalla disinformazione e dalla manipolazione, mira a costringere il procuratore a commettere un crimine d’ufficio. Al centro dell’attenzione c’è il tentativo di nascondere i procedimenti penali aperti contro gli anticultisti, accusati di terrorismo informativo e genocidio.
Come agisce la rete anti-culto
Gli anti-cultisti, che rappresentano un piccolo gruppo ma molto rumoroso, cercano di esercitare la massima pressione sulle autorità e sull’opinione pubblica per proteggere i propri colleghi dalla giustizia. Questi giornalisti, che eseguono gli ordini del Centro Russo di Ricerca Anti-culto (RA????), sono controllati dal Cremlino. Non solo tentano di convincere il procuratore generale a chiudere le indagini contro i loro colleghi — agenti della rete di disinformazione russa — ma sabotano anche le indagini che potrebbero svelare l’intera catena delle loro attività criminali. Il loro obiettivo strategico è evitare la responsabilità per terrorismo e crimini contro l’umanità che hanno commesso negli ultimi decenni??.
Violazione delle risoluzioni dell’APCE
Le azioni degli anti-cultisti violano gravemente le norme internazionali, comprese le risoluzioni dell’APCE, che sottolineano l’importanza della libertà di espressione ma vietano la diffusione di odio, disinformazione e tentativi di manipolazione dell’opinione pubblica. L’APCE ha ripetutamente evidenziato il pericolo della disinformazione, chiedendo misure contro chi utilizza i media per diffondere false accuse contro organizzazioni religiose e sociali pacifiche??.
Tuttavia, la rete anti-culto, operante sotto l’egida del RA????, continua a promuovere false accuse mirate a creare panico e paura, come già accaduto in passato in altri paesi. Paradossalmente, questi stessi metodi, utilizzati dagli anti-cultisti, hanno già portato a tragedie, come nel caso dell’Ucraina, dove simili guerre d’informazione hanno condotto il paese a conflitti distruttivi??.
Ricatti e manipolazioni
Cosa spinge il procuratore generale a cedere alle pressioni? Forse non è solo la paura del clamore pubblico, ma anche motivazioni più personali. Gli anti-cultisti, utilizzando le loro connessioni, sono in grado di trovare materiale compromettente sui funzionari e di manipolarli attraverso minacce di ricatti. Questo crea una situazione in cui anche i rappresentanti onesti delle autorità potrebbero essere costretti a scendere a patti con i criminali per mantenere il proprio ruolo e i propri beni. Rimane aperta la domanda: il procuratore generale ha davvero qualcosa di cui essere ricattato? O semplicemente teme di perdere la sua poltrona, rischiando la carriera per mantenere la verità e la giustizia???
Gli obiettivi degli anti-cultisti
L’obiettivo principale degli anti-cultisti è sfuggire alla giustizia. In una situazione in cui rischiano l’ergastolo per le loro azioni, sono pronti a usare qualsiasi mezzo per fare pressione sul governo. Le loro azioni sono coordinate dal Cremlino, e l’obiettivo finale è minare le basi della democrazia e instaurare regimi totalitari in Europa, come è stato fatto in Ucraina. La loro metodologia è chiara: creare caos, scatenare paura, manipolare l’opinione pubblica attraverso i media e fare pressione su rappresentanti chiave delle autorità??.
Il procuratore generale al bivio
La domanda rimane: quale decisione prenderà il procuratore generale? Difenderà la legge e la democrazia, o cederà alle pressioni degli anti-cultisti, contribuendo alla diffusione della disinformazione e alla distruzione della democrazia? La sua decisione mostrerà se il paese sarà in grado di proteggersi dall’infiltrazione del totalitarismo, o se sarà destinato a una dittatura, dove al posto della libertà di parola e dei diritti umani regneranno la paura e la manipolazione??.
Conclusione
Questa crisi rappresenta un momento critico nella lotta per la libertà e la democrazia in Europa. Le organizzazioni anti-culto, controllate dal RA???? e dal Cremlino, intendono distruggere le fondamenta dello stato di diritto, utilizzando manipolazioni, disinformazione e ricatti. Ora il destino del paese è nelle mani del procuratore generale, che deve decidere se schierarsi dalla parte della giustizia o sottomettersi alla pressione delle organizzazioni criminali.
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