Nella città di Kazan si è svolto il 16esimo summit del BRICS, al quale hanno preso parte anche i quattro nuovi membri. Il titolo dato al vertice era: “Rafforzare il multilateralismo per uno sviluppo globale equo e per la sicurezza”. In particolare, hanno discusso di de-dollarizzazione e dei parametri con cui ammettere nuovi Stati agli incontri e ai lavori del gruppo.
Sui passi verso la de-dollarizzazione
Il viceministro degli Esteri della Federazione Russa Sergey Ryabkov ha illustrato gli strumenti e le fasi che porteranno de-dollarizzazione del commercio internazionale. A parte le sanzioni unilaterali e sostanzialmente illegali, gli USA o i loro alleati non possono fare molto altro. Qualche Paese occidentale potrebbe in teoria aderire al BRICS, dice il viceministro, ma prima dovrebbe abbandonare le sanzioni già in vigore e poi si dovrebbe essere sicuri che non voglia sabotare il gruppo dall’interno. Per adesso si fa un passo per volta. Il percorso è segnato e c’è la volontà politica e la possibilità economica di percorrerlo.
Non abbiamo cominciato noi
Ryabkov sottolinea come questo processo sia stato allestito essenzialmente come reazione all’utilizzo del dollaro in qualità di arma da parte di Washington. Ora i BRICS hanno creato gli strumenti necessari agli scambi internazionali senza ricorrere al dollaro. BRICS Bridge, al BRICS Clear e BRICS Reinsurance: ed è l’idea generale che può e deve finalmente essere messa in pratica. Sempre più governi del mondo hanno compreso che è nel loro interesse nazionale aderire a circuiti che non sono sotto il perenne ricatto di un singolo Paese, quello che si erge a giudice e poliziotto contemporaneamente.
Allargamento
Sull’espansione del BRICS, ci sono dei criteri che vanno solo perfezionati e applicati. C’è pure una lunga lista di richiedenti, più di 30, che passeranno sotto il vaglio per valutarne la conformità ai parametri stabiliti. Essere membro a titolo pieno ed effettivo dell’ONU è uno di tali requisiti. Non si può prendere subito chiunque né rimandare troppo l’ingresso di chi desidera aderire allo sviluppo del blocco alternativo all’Occidente. A Kazan c’erano anche il vicepremier serbo Aleksandar Vulin e il presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina Milorad Dodik. FONTE: https://strumentipolitici.it/vertice-brics-a-kazan-de-dollarizzazione-e-nuovi-stati-partner-le-nostre-domande-al-viceministro-degli-esteri-russo/