Esce il nuovo album: uno splendido viaggio nel rock d’autore dell’artista veneto, milanese d’adozione. In uscita anche un podcast che racconta, traccia per traccia, questo nuovo progetto
Un bambino, un ragazzo e un uomo. Il suo diario di vita. Che si traduce in canzoni scarne e dense dove l’essenziale è quasi solo la voce o lo sono le parole e il racconto. Fragilità. Forza. Legami non perdibili. Orgoglio. Legami umani. Terra madre. Valori esistenziali. Amore, naturalmente sempre e in ogni declinazione. Rabbia. Spiritualità. Ritorno struggente a un passato. Desiderio di scrivere il domani. Sogni nel vento. Consapevolezza. Santa solitudine. Dialoghi. Frammenti d’esistenza. Voglia di vivere. Libertà e coraggio come fari della vita dell’artista. Tutto questo è “Diario di vita”, il nuovo album di Massimo Priviero, in uscita anche in formato vinile.
«Ogni traccia un capitolo di vita. Forza di vivere. Fragilità di vivere. Nella mia testa, il bambino diventa ragazzo poi uomo e poi rifà il suo giro. Passato, presente, futuro. Sequenze emotive. Talvolta foto struggenti introverse e acustiche, di cifra poetica in scrittura del testo, altre volte scariche d’energia elettrica di quel che chiamiamo rock d’autore, ormai da tanti anni cifra mia, dove hai bisogno di parole che suonano e reggono ritmiche. Inizio, sviluppo, compimento d’esistenza. Artistica e di vita. Perché sono io stesso quel che scrivo suono e canto. Ho da tanto tempo gran distacco sonoro e ancor più di prassi e valori rispetto a quel che gira intorno. Nelle sue molteplici forme e pure in ciò che è chiamata visibilità e comunicazione. Certo non amo granché quel che gira intorno. Vero che, spesso, la mediocrità identificante è salvifica. Poi, ovvio che ciò che è banale e talvolta un po’ infame prescinde da ogni suo successo. So ben poco di ciò che accade in televisioni, radio commerciali, social e altro di prossimo. Faccio pure il mio più possibile per non giudicare. Mi importa poco di certa fama, pure sperimentata, se essa non è rapportata ai talenti di un uomo. È discorso d’esistenza. Credo anche probabile che questo sia l’ultimo album della storia mia. Detto con un sorriso e per ragioni che un uomo “vero” non racconta al mondo e al suo circo mediatico. Ma chissà, forse capiterà che un giorno dica di come sto. Grazie a Dio, conservo una sorta di esistenza laterale innamorata della vita. Del sorriso, del pianto o del sogno come del sudore o del lavoro che la accompagna. Ho da render conto con le parole, con la musica e con la mia voce ad un frammento di popolo che mi cerca e che trova dentro a quel che faccio un modo simile al suo di stare al mondo. Tradurlo, suonarlo, cantarlo e magari talvolta sublimarlo è mestiere mio. Forte e fragile. Ho da render conto a chi mi è davvero vicino. E ho da render conto ai valori in cui credo. E ho da render conto alla mia anima o a ciò che ne è equivalente. Tutto il resto per me conta poco.» Massimo Priviero
Ad accompagnare l’uscita del disco vi è anche un podcast con la viva voce dell’artista che racconta traccia per traccia il suo nuovo lavoro:
https://www.priviero.com/discografia/diario-di-vita/podcast-diariodivita/
«Ho pensato – racconta Priviero – che fosse una buona idea approfondire a voce le suggestioni, le ispirazioni e il perché di composizione e di realizzazione dell’album. Traccia per traccia. Credo sia in linea con l’idea di un Diario di Vita che raccoglie immagini e passaggi esistenziali. Tutto è inciso con molto istinto e senza particolari orpelli. Con nello sfondo la base strumentale e una sorta di confessione a voce con cuore aperto. Senza alcuna foto e con durata non estesa. E’ cosa in qualche modo forte e fragile nello stesso tempo. Come se fosse lo specchio di quanto potete ascoltare nell’album. Non parole inutili che si aggiungono ma come un quadro ideale dove possiate in caso inserire vostri pensieri ed emozioni. Grazie di cuore per l’ascolto»
La data di presentazione di “Diario di vita” è prevista per il 9 novembre a Legnano (Mi), presso il Teatro Tirinnanzi.
DIARIO DI VITA – track by track scritto dall’artista
Massimo Priviero nasce ad inizio degli anni sessanta e cresce a Jesolo sul litorale veneziano. Dall’ascolto e dall’amore per il folk, il blues e il rock d’autore prende forma la sua cifra artistica unitamente a una ricerca poetica che ne caratterizza presto suono, scrittura e composizione. BIOGRAFIA
La rivista Buscadero, che più volte in passato aveva votato i suoi album come dischi dell’anno definendolo “la voce più bella e più vera del rock d’autore italiano” gli dedica, fatto rarissimo per un italiano, la copertina.
L’autunno 2024 porterà l’artista a pubblicare un nuovo album di inediti intitolato “Diario di vita”.
Ci fa piacere in questa sede riportare delle citazioni che riguardano l’artista, anche per rendere omaggio a due splendidi giornalisti, di recente comparsi.
«Massimo Priviero. La voce più bella e più vera del rock d’autore in Italia» PAOLO CARU’ – fondatore e direttore di Buscadero
«Da ragazzo la lezione per Massimo era stata: scrivere come Dylan e stare sul palco come Springsteen. Lezione presto imparata. Prima di scrivere e timbrare la bellissima storia sua» MASSIMO COTTO – giornalista e scrittore – Virgin Radio
Etichetta: MP music/Self
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